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DA COMPETIZIONE A COLLABORAZIONE

Esistono due principali tipi di energia:

  1. energia maschile
  2. energia femminile

L’energia maschile è caratterizzata dalla competizione e dall’analisi, dal dominio e dall’esclusione.

L’energia femminile è caratterizzata dalla collaborazione e dalla sintesi, dalla comprensione e dall’inclusione.

Non ce n’è una migliore dell’altra, bisogna solo imparare a usarle entrambe nei giusti momenti.

La frequenza vibratoria della Terra sta accelerando (circa 13hz della scala di frequenza Schumann, quella naturale è di 7,83), mentre il magnetismo si sta riducendo.

Questo significa che molte credenze radicate collasseranno. Significa che ci sarà confusione come sta già accadendo, con chi afferma una cosa e chi l’esatto contrario. Ci saranno scelte molto forti per ognuno di noi come possibilità di un salto quantico. La differenza la farà quanto saremo in grado di consapevolizzare ciò che accade restando centrati.

So che può sembrar strano sentire parlare di business citando le vibrazioni della Terra e le energie maschili e femminili, ma nulla è separato per cui anche il business segue alcune leggi universali.

Tradotto nella pratica, come piace fare a me, tutto questo porta a tre cambi fondamentali nel mondo del business:

  1. FARE CARRIERA all’interno di un’azienda si baserà sempre di più sulla capacità di collaborare (non competere) e creare valore nella crescita come gruppo (non solo come singolo).
  2. IL LEADER sarà sempre più quello che ha l’idea, gli altri sono intorno a lui (organigramma concentrico e non piramidale) e collaborano con lui in virtù di quell’idea. Chi collabora, vuole realizzare quell’idea così come lo vuole il leader.
  3. IL MERCATO non sarà più un qualcosa da conquistare, ma un luogo in cui creare un cambiamento di grande valore che attragga clienti intorno a un’idea di partnership collaborativa. 

Il cambiamento è forte e già in atto da qualche anno. Le aziende che sapranno utilizzare al meglio la forza delle due energie (sapendo che quella femminile è la più indicata per questo particolare momento), sono quelle che più di tutte sapranno creare ciò che oggi serve a loro per crescere, ai clienti per crescere, alla società per sviluppare una nuova cultura che sposti il focus dalla competizione alla collaborazione.

Questa sarà la strada del successo nel business e in una società più evoluta.

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3 ERRORI MADORNALI CHE AMMAZZANO LA VITA DELL’IMPRENDITORE E BLOCCANO LA CRESCITA

Essere imprenditore è una scelta guidata da una grande passione che porta a mettere “anima e core” in tutto ciò che si fa, l’entusiasmo e la follia guidano i primi passi dell’impresa eroica dell’essere imprenditore, lo stesso entusiasmo con cui si coinvolgono le prime persone che lo aiuteranno.

Tutto bello all’inizio, finché non arrivano i primi grandi problemi: collaboratori che tradiscono la fiducia data, clienti che non mantengono gli accordi presi, disaccordi tra soci che ingessano la crescita, organizzazione che non funziona e crea caos.

Tratta i tuoi collaboratori come vorresti essere trattato tu!

L’imprenditore segue anche questa dritta sentita a un corso sulla leadership, ma le relazioni peggiorano e alcuni collaboratori iniziano a remare contro.

È normale… mantieni il focus sugli obiettivi e vedrai che col tempo le cose si sistemeranno!

L’imprenditore segue il consiglio e così continua a lavorare quando in azienda tutti vanno via, d’altronde è il momento migliore, il più tranquillo.

Quando la sera torna a casa, l’imprenditore evita di parlare con chi ama dei problemi che sta vivendo, ma chi gli è intorno  percepisce il suo malessere e a volte fraintende pensando che ci sia altro. Così qualche litigata inizia a squarciare la tranquillità di casa e la vita sembra diventare un’inferno.

L’imprenditore si sente solo, non compreso, perde la fiducia che aveva verso le persone che avrebbero dovuto aiutarlo, e fa ciò che sa fare molto bene da tempo: combattere da solo!

Circa il 60% degli imprenditori di PMI (Piccole Medie Imprese) si trova in una situazione simile, non sanno che sono problematiche ricorrenti e, soprattutto, non sanno come uscirne.

Il problema non è l’imprenditore, ma ciò che gli hanno fatto credere essere vero. Sulla base di queste idee virus lui ha agito e continuato inconsapevolmente a sbagliare.

Alla base dello scenario sopra descritto ci sono 3 errori madornali che ammazzano la vita dell’imprenditore e bloccano la crescita:

  1. Trattare gli altri come vorresti essere trattato tu
  2. Mantenere un elevato focus sugli obiettivi aziendali
  3. Diventare il miglior collaboratore della propria azienda

Vediamo nel dettaglio perché sono errori madornali, seppur commessi in buona fede.

[Errore 1] Trattare gli altri come vorresti essere trattato tu

Quante persone in azienda e nella sfera personale hanno un carattere uguale al tuo?

Te lo dico io: NESSUNO!!!

Gli altri non sono te, anche se possono avere delle similitudini. Quindi trattarli come vorresti essere trattato tu, potrebbe equivalere a trattarli per come loro non vogliono essere trattati. Comprendi che cavolata ti hanno fatto bere?

Supponiamo tu sia un tipo concreto e determinato, uno da “poche smancerie e vai subito al sodo“. Cosa accadrebbe se trattassi così una persona molto empatica che necessita di relazione prima di andare al sodo? Se va bene, ci rimarrebbe molto male pensando che non ti importa niente di lei.

Ecco, l’idea virus “Tratta gli altri come vorresti essere trattato tu!” è spesso la causa della maggior parte delle incomprensioni che portano a disaccordi a volte letali.

Sganciati velocemente da questa idea virus e sostituiscila con “Tratta gli altri per come LORO vogliono essere trattati” che presuppone conoscerli meglio, comprendere il loro punto di vista senza necessariamente doverlo condividere, dissolvere in un lampo i disaccordi, gestire una comunicazione realmente efficace, ottenere più risultati dagli altri conoscendo le loro leve di condivisione.

[Errore 2] Mantenere un elevato focus sugli obiettivi aziendali

Un contadino ha quattro alberi da frutto. Ogni giorno va nel campo e si prende cura dei quattro alberi affinché producano i loro frutti. Poi, un albero dei quattro ha qualche problema e lui si concentra maggiormente su di esso. Col tempo, tutto il tuo focus si sposta su quest’albero e inizia a trascurare gli altri tre. Cosa accadrà alla fine?

Più il focus è spostato su un solo albero, più il contadino tenderà a dimenticarsi di curare gli altri tre che finiranno per inaridire.

Allo stesso modo, l’imprenditore ha quattro aree della vita di cui prendersi cura:

  1. Se stesso
  2. La coppia
  3. La famiglia
  4. Il business

La maggior parte dei corsi di formazione per imprenditori (che siano dal vivo, in video o libri) e dei business coach, puntano a creare maggior focus solo sul business e dimenticano l’importanza di creare un efficace e proficuo equilibrio tra vita e lavoro.

Per comprendere meglio questo passaggio, ho creato i quattro quadranti del life management che indicano le situazioni tipo in cui ci si può trovare:

Uno dei primi segnali di disequilibrio è l’agenda dell’imprenditore che, spesso, è solamente business e non contiene degli spazi da dedicare a se stesso, alla coppia o alla famiglia. Io, ad esempio, uso un’agenda a colori (rosso o arancione per il business, blu per me, rosa per la coppia, verde per la famiglia) che mi consente a colpo d’occhio di comprendere se sto trascurando una delle aree della vita.

Essere in equilibrio, infatti, non significa dedicare lo stesso tempo a tutte le aree (cosa difficilissima e non sempre efficace), quanto avere il focus sul coltivare ogni area dedicando il giusto tempo a tutte a seconda delle necessità del momento. Per questo motivo consigli di passare dal gestire il tempo (time management) a gestire la vita (life management).

[Errore 3] Diventare il miglior collaboratore della propria azienda

Se non lo faccio io, non lo fa nessuno” o “Se non ci sono io, l’azienda si ferma” sono due tipiche affermazioni della maggior parte degli imprenditore ed erano anche le mie quando gestivo la mia azienda di imballaggi industriali. Sono anche il sintomo dell’essere diventati il miglior collaboratore della propria azienda, peccato che il tuo ruolo è un’altro.

Alcuni fallimenti nella gestione delle persone, la mancanza di conoscenza su ciò che realmente porta a “ottenere cose fatte (bene) dagli altri“, o seguire le scemenze dette da alcuni business coach che non sono mai stati sul campo, portano l’imprenditore a rimboccarsi le maniche e mettersi in gioco. Ma se il generale è in trincea, chi si occupa della strategia?

Essere imprenditore:

  • non è lavorare più degli altri sulle operatività, ma coordinare il team per una potente esecuzione del piano strategico
  • non è essere posseduto dall’azienda, ma possederla
  • non è gestire i problemi che altri non risolvono, ma creare persone in grado di risolvere problemi
  • non è correre dietro alle urgenze, ma avere tempo per le cose importanti che creano valore in azienda e crescita
  • non è sentirsi solo, ma avere un gruppo che ha sposato i valori e la meta aziendale e la sostiene per realizzarla

L’imprenditore è il generale, deve creare strategie di espansione e dirigere il proprio esercito attraverso i suoi comandanti di reparto verso una esecuzione eccellente così da assicurarsi la vittoria. Essere troppo operativi sul campo di battaglia, significa perdere la visione di insieme, significa lasciare il timone in mano a nessuno, significa non fare il lavoro di imprenditore ma essere semplicemente il miglior collaboratore della propria azienda. Ma tu, chi vuoi realmente essere: l’imprenditore o il miglior collaboratore?

Conclusioni

Alla fine, l’imprenditore si ritrova in queste situazioni perché ci tiene all’azienda e in buona fede cerca soluzioni per risolvere problemi. A volte, nel farlo, intraprende strade sbagliate (spesso mal suggerito) e commette uno dei tre madornali errori che lo portano a peggiorare la propria vita e bloccare la crescita dell’azienda.

Scegliere bene chi ti aiuta è davvero fondamentale, vale per i collaboratori e vale per chi decidi di seguire per la formazione e la consulenza.

Scegli un professionista che abbia casi pratici di successo ma anche di insuccesso nel suo bagaglio di esperienza, così eviterai di essere tu la cavia. Scegli un business coach che abbia una visione di life management e non solo di focus sul business, altrimenti tenderai a trascurare la vita perché il business è divertente e adori fare impresa per cui ti distrarrai facilmente dal resto. Scegli un’azienda di professionisti così da avere più competenze a disposizione e, quindi, più soluzioni. Scegli chi mixa questi cinque fattori di crescita:

  1. sviluppo di nuova conoscenza (formazione con applicazione pratica)
  2. sviluppo del potenziale personale (comportamento)
  3. controllo oggettivo di come sta andando (statistiche e kpi)
  4. affiancamento nel fare così da passare dalla teoria alla pratica (esperienza)
  5. creazione di una strategia che tenga conto dell’equilibrio vita/lavoro (life management)

Ti invito a seguire i contenuti che pubblico nel gruppo “Imprese in Evoluzione”, il Club di Imprenditori dedicato alla crescita personale e aziendale.

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“NON HO TEMPO” È UNA BALLA CHE TI RACCONTI! SAI PERCHÈ?

Quando avvii una nuova attività, quando ti sposi, quando nasce un figlio, non hai la più pallida idea di come il tuo tempo stia per collassare. Passi da una situazione di buona gestione del tempo in cui riesci a fare tutto ciò che vuoi, a una nuova miriade di impegni che assorbono la tua giornata e ciao ciao vita!

La nascita di un qualcosa di nuovo (che sia un business, un amore o il dolce arrivo di un nanetto chiamato bambino) è sempre un momento magico, ma, presi dall’entusiasmo, ci dimentichiamo di riequilibrare la nostra vita. La conseguenza, inizialmente non prevista, è che non riusciremo più a fare ciò che facevamo prima, in particolare sparisce il tempo per te o per la coppia (soprattutto quando il nanetto reclama tutte le attenzioni o il business conquista la totalità della tua agenda settimanale).

Se sei allenato, però, prima o poi riesci a fermati, comprendere ciò che è accaduto e ristabilire un corretto equilibrio tra le varie aree della tua vita. Per riuscirci, devi conoscere alcune cose che ti sto per dire…

PROBLEMA 1

Non ho tempo” è la balla che ti stai raccontando perché hai perso la bussola delle cose che davvero contano per te. La spinta del nuovo ha compresso lo spazio di ciò che già c’era nella tua vita, è normale che accada ma se avviene in modo inconsapevole spinto dalle varie nuove urgenze, allora il casino è dietro l’angolo.

Infatti, quando non dedichi tempo a qualcosa, stai inconsciamente dicendo alla tua mente che quel qualcosa non è poi così importante, perché se lo fosse troveresti il tempo. Ma siamo sicuri che è davvero così?

Io credo proprio di no. Tu sei importante, sono importanti un partner o un figlio che trascuri a causa di un business che oggi controlla la tua agenda, è importante la crescita della tua azienda che abbandoni per gestire problemi relazionali.

SOLUZIONE 1

Quindi, il primo importante passo è riprendere consapevolezza di ciò che per te è davvero importante e dedicargli il giusto spazio. Per riuscirci, ti consiglio vivamente di seguirmi e svolgere questo semplice esercizio:

  1. Prendi un foglio e una penna, fai una lista di tutto ciò che per te è davvero importante in questo momento e merita uno spazio di tempo.
  2. Dai un voto da 1 a 5 a seconda dell’importanza che ogni cosa che hai scritto ha per te.
  3. Metti il tutto in ordine di importanza dal primo (punteggio più alto) all’ultimo (punteggio più basso).
  4. Descrivi una tua giornata tipo in modo ultra dettagliato con un tempo medio per ogni attività. Ad esempio: sonno 8h, bagno 30min, colazione 5min, traffico 1h, e così via.
  5. Ora ordina quanto scritto in base al tempo che occupa, da ciò che assorbe più tempo a ciò che ne assorbe meno.
  6. Adesso confronta la tua lista di importanza con la tua lista di attività in base al tempo.
  7. Quanto tempo stai dedicando alle cose più importanti?

Di fatto, il lavoro assorbe mediamente molto tempo, ma il vero problema da risolvere è che ti sei dimenticato di inserire in agenda pezzi davvero importanti della tua vita e, così, la tua mente ha finito col considerarli non importanti e inconsciamente non gli stai dedicando il tempo che meritano. Riparti da qui.

PROBLEMA 2

Risolto il problema di consapevolezza legato al tempo, sappi che hai un problema di intenzione. Mi spiego meglio: vivi distrattamente ogni momento!

Non solo a volte trascuri alcune cose importanti, ma quando dedichi il giusto spazio sei distratto. Sei con il partner o i figli e leggi i messaggi sullo smartphone, sei in riunione online con un collaboratore e leggi le email mentre lui parla, stai facendo jogging e la tua testa continua a pensare ai problemi di lavoro. Questo non è multitasking, ma multistressing!

Non credo esista il termine multistressing ma l’ho inventato perché rende bene l’idea: quando invece di fare quello che stai facendo fai anche altro, lo stress raddoppia o triplica. Tu credi di recuperare tempo, ma in realtà rallenti o ti perdi dei pezzi e quindi sprecherai tempo successivamente.

SOLUZIONE 2

Devi imparare a vivere intenzionalmente ogni momento. Questa è una cosa semplice e complessa allo stesso tempo, perché ti sei abituato a distrarti alla velocità della luce neanche fossi Superman.

Facciamo un esempio semplice semplice per farti notare come le abitudini sono micidiali nelle loro sfumature creative. Se filmi con il cellulare un momento emozionante per lasciarlo impresso in un video, ti stai perdendo l’emozionalità di vivere intensamente quel momento. Il video di un tramonto è diverso dall’emozione di quel tramonto vissuto intensamente attimo dopo attimo senza altre distrazioni. Eppure, la prima cosa che facciamo è prendere il cellulare e via di video, magari in live su Facebook. Spegni il cellulare e goditi quel cazzo di tramonto! Filma con le tue emozioni, vivendo intenzionalmente ogni momento.

Ritornando al pratico e scusandomi per l’animosità che ho volutamente lasciato per fartela arrivare tutta, ti dico che dedicare il cento per cento della tua attenzione a quello che stai facendo è un atteggiamento che determina il tuo successo in una singola specifica attività e ti fa risparmiare tempo. Più ci metti a fare una cosa, meno tempo ti rimane per le altre. Più sei concentrato su una singola cosa alla volta, meno tempo ogni attività ti richiede.

Per non lasciare che siano parole al vento, applica subito quanto hai letto attraverso questo esercizio:

  1. Fai una lista delle abitudini con cui ti distrai facilmente.
  2. Verifica se hai le notifiche attivate sul tuo smartphone e disattivale. So che hai delle resistenze nel farlo e quindi ti chiedo: sei tu che gestisci Whatsapp o sono le notifiche Whatsapp che gestiscono te? Ecco, disattiva tutto tranne le chiamate.
  3. Confina email, social, chat e varie, a momenti specifici della giornata così da non avere un’attenzione su di essi.

Concludendo

Ogni giorno hai 24 ore che se non spendi per ciò che conta per te, significa che stai sprecando la tua vita dandole poca importanza. Ricordalo quando ti organizzi, ricordalo quando stai per distrarti. Dai maggior valore a te stesso e a ciò che per te ha valore.

Mi auguro che quanto detto finora ti sia stato di aiuto, se è così non essere egoista e condividi questo articolo con altri.

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10 RIMPIANTI DA EVITARE PER CHI FA BUSINESS

Siamo così presi dalle attività quotidiane, da dimenticare pezzi importanti della nostra vita che potrebbero trasformarsi in rimpianti se ce ne accorgiamo troppo tardi. Ecco una lista di 10 errori da evitare per non vivere di rimpianti.
1. LA LUNGA LISTA DEI DOVREI
Le pressioni nel mondo del business sono una costante, ma non permettere mai ai “dovrei” di fungere da freno. Lascia andare un po’ di questi dovrei ed impara a vivere la vita nel modo che ti rende più felice. Se ciò significa uscire fuori dagli schemi (altrui), molto bene, fallo, hai una vita sola.
 
2. NON PASSARE DEL TEMPO CON I GENITORI
Ce ne ricordiamo sempre quando è troppo tardi, quindi fallo ora, segnati di passare qualche ora al mese con i tuoi genitori anche per una semplice chiacchierata o un pranzo insieme.
 
3. METTERE IL LAVORO AL PRIMO (E UNICO) POSTO
È un classico, soprattutto maschile. Corri tantissimo per fare carriera, per raggiungere nuovi traguardi, dimenticandoti delle persone che ami. Impara a bilanciare tutte le aree della tua vita.
 
4. PERDERE TEMPO CON PERSONE DEMOTIVANTI
A volte investiamo troppo tempo nel voler convincere alcune persone (che hanno un atteggiamento negativo) nel cambiare idea, sai come va a finire? Che mantengono le loro convinzioni e scaricano le tue. Fai attenzione a chi non ti fa sentire apposto con te stesso e con ogni cosa che fai. Basta investire tempo ed energia nel preoccuparsi di cosa pensano le persone a cui non importa nulla della tua felicità, a chi interessa veramente di te ti accetterà per ciò che sei.
 
5. PENSARE DI ESSER TROPPO VECCHI PER…
Chiedilo ad un sessantenne americano e vedi dove ti manda! Piuttosto, mantieni viva la tua parte bambina, quella che si diverte ad inventare nuovi giochi.
 
Oscar Wilde diceva:
 
“Le uniche cose che non si rimpiangono sono le proprie follie”
6. METTERE TE STESSO ALL’ULTIMO POSTO

Se tu stai bene, farai star bene anche le persone intorno a te. Quando ti metti all’ultimo posto, finisci col trascurarti e peggiorare la tua energia emozionale e, di conseguenza, anche le tue relazioni.

7. TRASCURARE IL PROPRIO CORPO
Corriamo in continuazione senza prenderci cura del mezzo che ci consente di fare tutto ciò che facciamo. Non parlo solamente di sport, quanto di nutrizione, di benessere e tutto quello che contribuisce a farci essere (non solo sentire) in forma. Questa energia ritrovata, genera nuova energia anche nel business.

8. NON RISCHIARE
Essere esageratamente cauti non giova al business e neppure alla tua vita, ricordati di non giocare al ribasso e di puntare sempre al top.

9. NON INVESTIRE IN RENDITE
Chi ha iniziato a investire in rendite, oggi può decidere di andare “in pensione” quando desidera. Rimandare questo punto, equivale ad essere schiavo del lavoro per molti, molti anni.

10. NON VIAGGIARE ABBASTANZA
Viaggiare è uno dei migliori modi per formarsi, entrare in contatto con nuove culture, esplorare, uscire dai propri schemi, apprendere nuove modalità. Non a caso è proprio nei viaggi che nascono le migliori idee di business, ne sa qualcosa Howard Schultz inventore e CEO di Starbukcs che nel 1983 sviluppò, in occasione di un viaggio di piacere a Milano con la sua famiglia, il suo progetto di portare in America l’autenticità della caffetteria italiana.

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SEI IL MIGLIOR DIPENDENTE DELLA TUA AZIENDA? LA TUA AZIENDA TI POSSIEDE?

Sì, ho scritto proprio “dipendente”!
 
La verità è che alcuni imprenditori lo sono più dei loro stessi collaboratori: sono così attaccati all’attività operativa da esserne posseduti. La loro vita è la loro azienda, un bel guaio… Se l’azienda va male, la loro vita andrà male.
 
Altri imprenditori sono in realtà “liberi professionisti avanzati”. Ovvero, hanno organizzato l’attività dell’azienda con altre persone, ma la stessa dipende ancora dalla loro indispensabile presenza.
 
Molto meglio, perché in questo caso è l’azienda ad essere dipendente dall’imprenditore e non viceversa come nel primo caso.
 
Il problema forte è che l’imprenditore alla fine si convince che queste due situazioni siano la “normalità”. In effetti, in Italia lo è per l’80% dei titolari di PMI (Piccole Medie Imprese).
 
Se si resta intrappolati in questi antichi schemi mentali, che forse appartenevano ai nostri nonni, si cade in una trappola micidiale: è bello sentirsi indispensabili, ma alla lunga sarà l’azienda a possedere te!
 
L’azienda non deve essere lo scopo della tua vita, l’azienda è un mezzo che serve per realizzare uno scopo superiore.
 
Il vero imprenditore, passa attraverso la fase di “autonomo avanzato”, ma poi crea un “sistema” che funziona senza di lui, così da potersi dedicare all’espansione o ad altre aziende, creando un grande valore realizzando uno scopo supremo (che non è solo fare utili).
 
Solo in questo modo l’imprenditore lascia un segno, altrimenti l’azienda nasce, cresce e muore con lui.
 
Quando si perde questa visione dell’azienda e dell’essere imprenditori, si resta intrappolati in una forma di dipendenza e possesso reciproco.
 
Pensa ad un figlio, lo vorresti dipendente da te a vita?
 
Se tu non ci sei, lui non è in grado di vivere. Ti sembra uno scenario responsabile?
 
Insegnate a tuo figlio ad essere indipendente da te è la cosa migliore che puoi fare. Vale anche per la tua azienda!
 
Se sei intrappolato e non sai come evolvere la tua parte imprenditoriale, allora scrivici pure e sarà un piacere aiutarti per renderti veramente libero di “essere” imprenditore.
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SMART WORKING È DAVVERO COSÍ INTELLIGENTE? ECCO PERCHÉ HAI MENO TEMPO DI PRIMA!

Dovrebbe essere un “lavoro più intelligente” (questa la traduzione letterale di smart working), eppure non sembra proprio esserlo visto che stai lavorando più di prima, senza pause, essendo reperibile in ogni momento, replicando in peggio a casa lo stesso modello dell’ufficio. Che senso ha avere tuo figlio vicino se poi non hai tempo per lui?

Quindi, sei proprio sicuro che l’uso della tecnologia in questa fase di “arresti domiciliari” sia smart working?

Chiariamolo subito: smart working non è poter fare a casa ciò che fai in ufficio!
L’uso dello smart working ha come peculiarità l’uso intelligente della tecnologia e della delega per guadagnare tempo e produttività, piuttosto che una mera duplicazione dell’ufficio a casa. Certamente il lockdown, che prosegue da oltre un mese, ha forzato la persone a stare a casa e condizionato il significato di smart working che in Italia è di fatto sconosciuto.
 
Lo smart working si basa su due caratteristiche principali:

1. PIANIFICAZIONE PER OBIETTIVI

Essendo a casa, forzati a zero spostamenti, abbiamo l’impressione di avere molto più tempo di prima. Ma, senza una efficace pianificazione delle attività per importanza di obiettivi, finiamo a gestire tutto per urgenza. Così, abbiamo meno tempo di prima. Così diamo spazio a riunioni inutili, ci sovraccarichiamo di attività senza una linea programmatica specifica, sprechiamo una valanga di tempo dimenticando attività importanti solo perché non urgenti.
 

2. DELEGA & AUTONOMIA

Lo smart working che funziona è basato sulla delega e sulla fiducia. Occorre responsabilizzare i collaboratori sugli obiettivi, smettendo di controllare continuamente le persone e dir loro cosa fare. Quindi, smart working per il team si traduce nel saper assegnare obiettivi chiari e verificare che li raggiungano.
 

SMART WORKING SIGNIFICA FLESSIBILITÁ

Uno smart working efficace aggiunge flessibilità organizzativa alle mansioni lavorative, riorganizzandole non per quantità ma per qualità e focalizzazione sugli obiettivi. Consente di guadagnare tempo e costi attraverso l’uso della tecnologia, evitando spostamenti inutili oppure lavorando da un coworking in Indonesia riuscendo ad abbinare lavoro e vita privata, viaggi, tempo per sé, in un mix davvero intelligente.
 
Lo smart working per risultare davvero efficace ed intelligente, passa dalla profonda rimodulazione delle proprie idee di lavoro. Passato questo periodo, dovremmo davvero riconsiderarlo nel modo giusto, ma perché non allenarti sin da subito per esser pronto a cogliere tutti i vantaggi del lavorare smart alla ripresa?
 
Fammi sapere nei commenti se ti piacerebbe scoprire come fare veramente smart working con esempi pratici ed applicabili oggi che portino frutti anche domani per avere più tempo di qualità, magari potrei scrivere un altro post o fare una diretta su Facebook.
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3 SEMPLICI REGOLE PER RIDURRE LO STRESS DIGITALE

Il traffico internet in Italia è cresciuto del 40% dal lockdown e l’utilizzo della tecnologia e dei social ha raggiunto picchi mai visti prima.
 
Se da un lato è aumentato l’accesso a nuove informazioni e la possibilità di mantenere relazioni in un momento di reclusione forzata dal coronavirus, dall’altro questa iperconnessione può generare quello che viene definito stress digitale.
 
Ecco tre semplici regole per utilizzare la tecnologia senza stress:
 

1. STOP ALLE NOTIFICHE

Disattiva tutte le notifiche (Whatsapp, Facebook, email…), perché è quasi impossibile sentire quel “bip” e non assecondare quel desiderio irrefrenabile di controllare chi ti ha scritto. Piuttosto, sedici tu quando controllare e non lasciarti controllare.
 

2. LIMITA IL CONTROLLO DELLE EMAIL

Spesso accediamo alla posta elettronico in automatico, più volte al giorno senza nemmeno accorgercene quasi fosse un riflesso condizionato. Imponiti un limite di tre check al giorno. Per riuscirci, disattiva le notifiche che ti mostrano al mattino o nel corso della giornata il messaggio di posta in arrivo.
 

3. CONCEDITI MOMENTI TECH-FREE

La National Sleep Foundation consiglia di spegnere lo smartphone almeno un’ora prima di andare al letto, per permettere a corpo e mente di entrare in uno stato di effettivo riposo. Naturalmente, cancella qualsiasi giochino dallo smartphone, sono micidiali. Durante la giornata crea dei momenti tech-free, spegnendo il cellulare e simili così da ricaricarti.
 
Queste sono tre sane abitudini che ti consiglio di adottare sempre, anche post coronavirus, perché aumentano la qualità delle tue relazioni e della tua vita, per non parlare della maggiore focalizzazione nel raggiungere i tuo obiettivi.
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7 MOSSE EFFICACI PER SUPERARE LE CRISI

Può apparirti come il momento peggiore della tua vita, tutto sembra andare per il verso sbagliato, hai la sensazione di naufragare nella tempesta che ti sta travolgendo, eppure, questo sarà un importante occasione di cambiamento.

Una scossa così terribile e forte, da provocare un risveglio che ti farà aprire gli occhi sul serio e rivedere la tua vita da un punto di vista completamente differente.

Hai mai notato quanto l’aria sia rarefatta dopo una forte tempesta?

Dopo il buio delle nere nubi, tutto diventa più limpido ed i colori del paesaggio sembrano dipinti dalla mano di un pittore. Il dualismo che contraddistingue la vita, ci dovrebbe far comprendere che gioia e dolore sono uniti così come luce ed oscurità. Ogni momento difficile contiene anche un’opportunità di svolta.

La tempesta della crisi ha in sé questa caratteristica: un evento emozionalmente molto forte squarcia il finto equilibrio con cui stai andando avanti, ti travolge, ti offre l’opportunità di pulire ciò che non va come fa la pioggia, quindi di ridare splendore e nuova luce alla tua vita.

Quando ti sorprende un temporale, non tendi forse a ripararti?

Questa è la reazione istintiva con cui impediamo alla tempesta di fare il suo corso, di compiere la sua missione di pulizia e rinnovamento.

Perché manteniamo accuratamente situazioni non ottimali?

Perché ne abbiamo un vantaggio. Piacere e Dolore sono due leve motivazionali molto potenti: ci muoviamo verso il piacere e lontano dal dolore.

Pensaci un attimo, è più facile andare dal dentista perché proviamo un forte mal di denti che per migliorare il nostro sorriso. E cosa accade se il dolore temporaneamente svanisce? Rimandiamo nella speranza che il problema non ci sia più.

Quindi, quando non ci muoviamo per superare un ostacolo o raggiungere un obiettivo, significa che non stiamo ancora provando dolore a sufficienza oppure non è esattamente ciò che vogliamo come piacere (era un falso problema o falso obiettivo). In altre situazioni, c’è un braccio di ferro tra piacere e dolore: ti muoverai se il piacere di ottenere un risultato è maggiore del dolore provocato dallo sforzo di superare gli ostacoli, oppure, se il dolore della situazione non ottimale è maggiore del piacere di rimanervi.

A questo punto dovresti aver compreso che se dici di star male in una situazione e non agisci per uscirne, significa che quella situazione ti sta creando anche un piacere, che non stai notando, che è maggiore del dolore di rimanervi. Trova quel piacere ed avrai la possibilità di creare il cambiamento che desideri.

“Da piccoli rincorriamo quello che gli adulti si lasciano scappare. E’ tutto nuovo ed eccitante, ed è anche tutto possibile. Poi succede qualcosa. Andiamo incontro a un fallimento, veniamo respinti, restiamo delusi. E permettiamo che quella parte di noi si atrofizzi, diventando troppo seri. Ma cosa succederebbe se ci svegliassimo ogni giorno chiedendoci: “E se cercassi di ottenere ciò che voglio? Di realizzare i miei sogni?”. Spegni la sveglia, posi i piedi a terra e vai. Per riavere quella magia nella tua vita… per vivere ogni possibilità.”  (Liz Murray)

La tua vita è come una rappresentazione teatrale, d’altronde personalità deriva da persona e significa maschera. Ogni giorno metti in campo un copione comportamentale ben definito e ripetuto, prevedibile agli occhi di un esperto in materia, ma non a te. Come in The Truman Show sei attore inconsapevole, ma, a differenza del film, ne sei anche regista. Quando Truman intuisce l’inganno, va alla ricerca della verità, trova la porta e varca la soglia nonostante la paura. In quel momento è diventato attore e regista consapevole della sua vita, può decidere di cambiare il finale.

In conclusione, le crisi altro non sono che momenti di grande trasformazione. Ogni trasformazione implica una morte e rinascita a cui non sempre siamo pronti e così torniamo indietro, alla ricerca di illusorie sicurezze. Per questo motivo, voglio indicarti 7 mosse che per me si sono rivelate molto efficaci per superare i miei momenti di crisi:

  1. Quando qualcosa non torna, fermati ed osserva i tuoi compromessi. 
  2. Gli eventi arrivano per rompere il finto equilibrio, non scapparne, sfruttali per creare il giusto cambiamento.
  3. Il tuo inconscio ti farà scappare dalla nuova modalità, per lui nuovo uguale pericolo. È lui che ha paura del futuro, non tu. Dai un nome alle tue paure e trova in anticipo 3 soluzioni possibili.
  4. Hai un grande potere: sei scrittore, regista ed attore della tua vita. Ricorda che il tuo film è fatto di imprevisti e puoi sempre riscrivere il copione.
  5. Prima della decisione, viene l’intenzione. L’intenzione è un desiderio potente e focalizzato che si concretizza in decisione ed azione. Mantieni viva l’intenzione.
  6. La crisi è momento della verità che si configura come un bivio: mostra chi sei in quel momento e ti offre l’opportunità di scegliere di tornare ad essere il vero te stesso.
  7. Tieni in vita situazioni non ottimali perché ne hai un vantaggio (spesso inconscio) maggiore dello svantaggio di cambiare. Trova quel piacere ed avrai la possibilità di scegliere con maggiore consapevolezza l’uscita del tuo copione.
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Maggior Equilibrio

Le 7 Lezioni del Cambiamento

Ci sono momenti in cui vorresti avere un telecomando per spegnere una parte della tua vita che proprio non funziona, una sorta di reset totale per ripartire da zero. La voglia di uscire da quello stato di impasse è talmente elevata che si trasforma in ansia mista a paura ed il blocco riprende vita.

Qualcosa non torna, hai avuto grandi risultati o li stai avendo in un’area della tua vita, eppure qualcosa continua a non tornare come dovrebbe. Sai che da qualche parte c’è la soluzione ma non trovi la strada giusta per raggiungerla, forse qualcuno c’è passato prima di te e può indicarti la via.

Ci sono passato anche, lungo il cammino ho incontrato diverse persone ed ognuna ha aggiunto un pezzo utile per comporre il mio puzzle. Scelte importanti, muri che sembravano insormontabili, grandi cambiamenti, coraggio, paura, concretezza, incertezza, consapevolezza, elementi che hanno accompagnato la ricerca del Santo Graal di una vita in cui business, famiglia, coppia, sogni e risultati potessero non solo convivere in armonia, ma addirittura migliorarsi a vicenda.

Dalla mia storia, che sto per raccontarti, sono certo che trarrai un grande insegnamento così come è successo a me per cambiare la mia vita.

QUALCOSA NON TORNA

Nel mondo del business ho sempre avuto fiuto e talento nel produrre risultati di valore e, di conseguenza, soldi. Ho avviato attività come libero professionista nel mondo finanziario, imprenditore nel settore degli imballaggi industriali, consulenza strategica nella formazione imprenditoriale, direttore tecnico nel mondo delle business school, direzione generale nel settore della crescita personale. In tutte, sono sempre riuscito a creare successi importanti partendo da zero e passando dalla miglior palestra che è quella degli errori. Si può dire che il business è il mio campo di battaglia preferito, se ci fosse un duello vecchio stile e dovessi scegliere l’arma, sicuramente la mia preferenza verterebbe per la strategia business.

Così, come un bambino che vuole sempre restare nel suo mondo fantastico, ho dedicato molto tempo a far crescere i miei giochi credendo fosse tutta la mia vita. E’ molto più facile fermarsi quando le cose vanno male. Come al tavolo da gioco quando hai la mano calda, tendi ad entrare in una sorta di delirio di onnipotenza, credi che non perderai mai ed i fatti ti danno ragione: vinci molto di più di quel che perdi. Sembra tutto perfetto, non hai paura di nulla perché sai che hai il tocco di Re Mida. Sei pronto a mettere tutto in discussione e ripartire da zero, ti basterà poco per tornare in alto. Eppure, dopo qualche anno, inizi a sentire che qualcosa non torna.

E’ realmente questa la vita che hai sempre desiderato? Quale prezzo hai pagato per arrivare dove sei ora? Se avessi una bacchetta magica e potessi esprimere un desiderio per il tuo business ed uno per la tua vita, cosa chiederesti di cambiare?  

Qualcosa non torna, a distanza di anni una sorta di irrequietezza prende il sopravvento. Non riesci a capire cosa, provi con un bel CTRL+ALT+CANC e riparti con un’altra attività. All’inizio tutto bene, sembra la scelta giusta ed i numeri ti danno ragione. Ma è solo questione di tempo e l’insoddisfazione ritorna a spingere per cercare di farti comprendere, invano, la strada da seguire. Nel frattempo, la coppia inizia ad avere problemi. Ci si è allontanati gradualmente, quasi senza accorgersene ci si ritrova estranei. L’istinto di sopravvivenza ha portato entrambe le parti a riempire singolarmente lo spazio vuoto delle distanze, delle riunioni fino a tardi, delle trasferte di qualche giorno, delle sere in cui si rientra stanchi. Non si parla più, ognuno matura la propria idea e si adatta, fino a quando l’esplosione di uno dei due fa emergere il distacco.

Qualcosa non torna ed ora ne hai le prove. La vita privata è un inferno, un macigno che  pesa anche quando rientri nel mondo del business. Il tocco magico sembra affievolirsi, le mani perdenti del poker della vita iniziano ad incrementare. Hai due strade, entrambe pericolose: una ti porta ad ignorare la vita privata ed isolarti nel business di successo, l’altra ti affonda su entrambi i frangenti e distruggi tutto per poi ripartire nella stessa modalità.

Qualcosa non torna, l’equilibrio instabile tra business e vita ha evidenziato tutta la sua fallibilità. Ascolti mille voci, mille consiglieri che ti dicono: “devi fare una scelta, non puoi avere tutto…”. Ma tu sai, nel tuo profondo, che non può essere così.

Pensa che io sono arrivato a separarmi con mia moglie per ben due volte in circa un anno. In quel periodo sono stato anche diversi giorni in ospedale rischiando di morire, comprendendo quanto il futuro sia un’illusione ed il presente l’unica certezza da cogliere. Il business ha seguito il periodo nero, ma non mi preoccupava perché sapevo come fare per risollevarlo in breve tempo.

Qualcosa non torna, mi ripetevo, perché non riuscivo a trovare la formula magica anche per la vita personale? Perché tutto ciò che nel business funzionava, diventava fallimento nelle relazioni di coppia? Quello che avevo costruito era veramente ciò che volevo o un altare al mio ego?

Qualcosa non torna, le certezze si infrangono come una vetrata colpita da un sasso. Il mio ego scompare all’improvviso a causa della pericolosità del momento, lui teme la realtà. Confusione e paura dominano la scena delle emozioni facendo vacillare l’autostima.

Qualcosa non torna, mi rendo conto che è da tanto, troppo, tempo che facevo finta che tutto fosse ok. Ora si va fino in fondo, voglio vedere la verità!

LA TEMPESTA DIVINA

Può apparirti come il momento peggiore della tua vita, tutto sembra andare per il verso storto ed avere la sensazione di naufragare nella tempesta che ti sta travolgendo, eppure è un’importante occasione di cambiamento. Un risveglio che potrebbe essere così forte da farti aprire gli occhi sul serio e rivedere la tua vita da un punto di vista completamente differente, ma i tuoi occhi sono tumefatti dai cazzotti ricevuti e la vista annebbiata.

La pioggia porta pulizia, hai mai notato quanto l’aria è rarefatta dopo una forte tempesta? Tutto diventa più limpido ed i colori del paesaggio sembrano dipinti dal cuore di un pittore. Il dualismo che contraddistingue la vita, ci dovrebbe far comprendere che gioia e dolore sono uniti così come luce ed oscurità. Ogni momento difficile contiene anche un’opportunità di svolta. La tempesta divina ha in sé questa caratteristica: un evento emozionalmente molto forte squarcia il finto equilibrio con cui stai andando avanti, ti travolge, offre l’opportunità di pulire ciò che non va, quindi ridare splendore e luce alla tua vita.

Ed allora, cos’è che non funziona?

Quando ti sorprende un temporale, non tendi forse a ripararti? Questa è la reazione istintiva con cui impediamo alla tempesta divina di fare il suo corso, di compiere la missione di pulizia e rinnovamento.

Immagina il tuo subconscio come un computer dotato di numerosi programmi che vengono installati nel corso della tua crescita da genitori, insegnanti, amici e tutto ciò che è l’ambiente in cui vivi. Questi programmi hanno origine dai tuoi pensieri e, tramite essi, puoi creare nuovi programmi e sostituire quelli vecchi. Il subconscio, per istinto di sopravvivenza, segue i programmi installati ed agisce attraverso il meccanismo re-attivodi stimolo-rispostaOgni nuovo pensiero incontrerà l’iniziale resistenza del subconscio che tenderà a considerarlo come falso. Uno sforzo prolungato o un evento emozionalmente molto forte, supererà tale resistenza creando un nuovo programma.

Quindi è bene che tu sappia che il tuo comportamento deriva da atteggiamenti re-attivi e razionali. I primi ti fanno agire automaticamente, senza pensare, come reazione ad un evento esterno; è il meccanismo di autodifesa, quello che ci consente di respirare, far battere il cuore, superare un ostacolo, apprendere. Di contro, lavora per associazioni e non distingue il presente dal passato, traendoti in inganno. La ragione ti consente di scegliere la risposta da dare allo stimolo ricevuto. Analizza, confronta, sceglie, ed è ciò che ci distingue dagli animali. Entrambe le modalità sono funzionali alla tua sopravvivenza ed evoluzione, devi imparare a riconoscere se i comportamenti re-attivi hanno un effetto proattivo o autosabotante. La differenza è evidenziata dal risultato finale che può esprimere un miglioramento o peggioramento della tua situazione iniziale.

L’autosabotaggio è messo in campo dal tuo subconscio che collega continuamente situazioni del presente a quelle del passato, decidendo se è a suo avviso potenzialmente pericolosa e quindi reagendo nel modo che conosce. Questo spiega perché ci ritroviamo ciclicamente in situazioni che sembrano una fotocopia di altre passate, reagiamo allo stesso modo e creiamo lo stesso finale.

UN FILM GIÁ VISTO

E già, ti fermi un attimo ed una scintilla illumina una tessera del puzzle da dove partire. La tua intuizione ti sta guidando e se non le darai fiducia saranno guai. Più volte ha cercato di direzionarti, ma l’hai messa a tacere. Abbiamo un dono che ha del divino, ci aiuta a cogliere l’attimo, a virare quando necessario, eppure, molte volte, lo soffochiamo nel nostro ego.

Hai mai visto quelle scene di un film in cui il protagonista si ferma in mezzo alla folla e tutto sembra girargli intorno?

Io vedevo girare la mia vita, così ho avuto l’intuizione che tutto ciò che mi stava capitando in quell’istante era un film già visto. Persone diverse, stesso epilogo.  A quel punto ho compreso che dovevo intervenire sul regista, se il copione si ripeteva in situazioni e con persone diverse, era evidente che io stavo ricreando lo stesso film.

Non c’era più l’eccitazione a scendere dal letto per iniziare un nuovo giorno, tutto era diventato pesante. Qualunque cosa tu faccia e qualunque bene materiale tu possa possedere, se il tuo cuore è privo di gioia, un profondo senso di insoddisfazione accompagnerà i tuoi giorni.

“Da piccoli rincorriamo quello che gli adulti si lasciano scappare. È tutto nuovo ed eccitante, ed è anche tutto possibile. Poi succede qualcosa. Andiamo incontro a un fallimento, veniamo respinti, restiamo delusi. E permettiamo che quella parte di noi si atrofizzi, diventando troppo seri. Ma cosa succederebbe se ci svegliassimo ogni giorno chiedendoci: “E se cercassi di ottenere ciò che voglio? Di realizzare i miei sogni?”. Spegni la sveglia, posi i piedi a terra e vai. Per riavere quella magia nella tua vita… per vivere ogni possibilità.”  (Liz Murray)

Sono sempre stato motivato dal gioco ed ho cambiato quando un business non mi divertiva più, ma ora era la vita a non divertirmi e cambiarla non era così facile come negli affari. Il bambino che è in me non voleva più giocare in quel contesto, l’adulto non sapeva cosa fare.

Come un fulmine, l’intuizione era che dovevo interrompere il copione con cui costruivo e distruggevo i rapporti dandone le colpe a partner, soci, alleati, così da cambiarli e iniziare nuovamente tutto da capo.

La tua vita è come una rappresentazione teatrale, d’altronde personalità deriva da persona e significa maschera. Ogni giorno metti in campo un copione comportamentale ben definito e ripetuto, prevedibile agli occhi di un esperto in materia, ma non a te. Come in The Truman Show sei attore inconsapevole, ma, a differenza del film, ne sei anche regista. Quando Truman intuisce l’inganno, va alla ricerca della verità, trova la porta e varca la soglia nonostante la paura. In quel momento è diventato attore e regista consapevole della sua vita, può decidere di cambiare il finale.

Il mio copione era: inizio un rapporto o un’attività, tutto procede in modo entusiasmante, poi qualcosa non funziona più ed i rapporti cambiano. Nel business litigavo e cambiavo aria, per poi iniziare con nuova grinta degna di un soldato spartano. Nella vita privata creavo i presupposti di un’esplosione in cui venivo lasciato, per cadere in una crisi profonda. Possibile le circostanze ripetute siano così terribilmente simili?

Sì, possibilissimo, al punto in cui esiste anche una frase detta finale di copione. E’ la frase che ti ripeti per chiudere il tuo gioco comportamentale, la mia era: “tanto so di farcela anche da solo!”. Ed infatti, mi ritrovavo spesso da solo ad iniziare nuovamente tutto.

Pensa al tuo passato, riguardalo come un film, quali eventi sono ricorrenti? Quale copione o copioni comportamentali hai messo in campo? Con quale finale?

LA DECISIONE E L’INCONTRO

L’intenzione è una potente energia focalizzata che si concretizza con la decisione e l’azione!

Avendo visto chiaramente i copioni che avevo messo in campo e che stavo replicando per l’ennesima volta, decisi di interrompere l’effetto domino. L’intenzione era di partire creando un cambiamento al mio interno più profondo, riscrivere i programmi, modificare i finali del film.

La magia dell’Universo si manifesta attraverso segnali inconfondibili ad un occhio sveglio, quanto casuali ed irrilevanti per chi ancora è addormentato. Diedi fiducia al mio istinto agendo in modalità differente rispetto al passato, seguendo il flusso che si manifestava davanti ai miei occhi, consapevoli di quanto la vita sia un labirinto. Puoi vedere con chiarezza solo i prossimi passi, per il resto ti troverai in vicoli ciechi, muri che ti bloccano la strada, avrai la sensazione di girare a vuoto. L’importante è mantenere viva l’intenzione iniziale e perseverare.

Così facendo, arrivai a conoscere Carlotta. Mi era stato detto che avrebbe potuto guidarmi in ciò che era per me nebbia, sapevo solo di volerne uscire ed avevo consapevolezza del mio copione comportamentale. Ripartivo da me.

Ero pronto ad avviare un lavoro profondo, scendere nelle aree più oscure del mio essere, ritrovarmi e scoprire ciò che mi stava bloccando per rimuoverlo. Ma ignoravo quanto fosse profonda la tana del bianconiglio.

Smontare le mie credenze principali è stato il lavoro più semplice, si trattava di rompere la superficie. Entrare dentro e scoprire le paure profonde è stato al contempo stupefacente quanto duro da accettare.

Un lavoro intenso per riequilibrare la parte energetica, smuovere energie sottili che erano pronte ad evidenziarsi, dare un nome alla paura più profonda e dialogare con il bambino che nel frattempo si era nascosto per paura di soffrire. Morte e rinascita iniziava ad assumere un senso, non era più un concetto letto su un libro, si stava materializzando nella prova più importante.

Durante l’attività con Carlotta, compresi sempre più come ero stato scrittore, autore e regista di ciò che era la mia vita. Tutto iniziava ad assumere un senso, il puzzle si stava smontando e ricomponendo con i pezzi giusti, tutto così chiaro da mettermi una gran paura.

Affrontare i mostri, la prova suprema, la parte finale del ciclo dell’eroe: coraggio e paura si uniscono nella scelta finale. Di passaggi ne avevo fatti molti e visti anche i risultati, ma questo era diverso. L’armatura a difesa delle mie paure era ormai tolta ed ero in balia delle mie fragilità, il pianto si univa alla forza; quando c’è la decisione arriva l’incontro e comprendi che è quello corretto perché ti mette di fronte ad un grande bivio.

Avevo deciso di andare fino in fondo, sapevo essere la scelta corretta e ormai la fiducia in Carlotta era piena. Mi disse di scegliere, avevo due strade: andare avanti ed affrontare la prova finale (sapendo di dover lasciar morire qualcosa di me, per poi rinascere), oppure tornare indietro (sapendo che nulla sarebbe stato come prima perché ormai avevo occhi per vedere). Il mio subconscio iniziava ad urlare tutti i pericoli, le paure su cosa sarebbe potuto accadere, cercava di fare il suo gioco nel tirarmi indietro verso terreni conosciuti. Conoscevo bene quei terreni, somigliavano più a sabbie mobili, dove più volte ero rimasto intrappolato.

Perché manteniamo accuratamente situazioni non ottimali? Perché ne abbiamo un vantaggio!

Piacere e Dolore sono le due leve motivazionali più potenti, ci muoviamo verso il piacere e lontano dal dolore. Pensaci, è più facile andare dal dentista perché proviamo un forte mal di denti che per migliorare il nostro sorriso. E cosa accade se il dolore temporaneamente svanisce? Rimandiamo nella speranza che il problema non ci sia più. Quindi, quando non ci muoviamo per superare un ostacolo o raggiungere un obiettivo, significa che non stiamo ancora provando dolore a sufficienza oppure non è esattamente ciò che vogliamo come piacere (era un falso problema o falso obiettivo). In altre situazioni, c’è un braccio di ferro tra piacere e dolore. Ti muoverai se il piacere di ottenere un risultato è maggiore del dolore provocato dallo sforzo di superare gli ostacoli. Oppure, se il dolore della situazione non ottimale è maggiore del piacere di rimanervi. A questo punto dovresti aver compreso che se dici di star male in una situazione e non agisci per uscirne, significa che quella situazione ti sta creando anche un piacere, che non stai notando, maggiore del dolore di rimanervi. Trova quel piacere ed avrai la possibilità di scegliere con maggiore consapevolezza l’uscita del tuo copione.

La situazione che volevo risolvere, in fin dei conti mi faceva navigare in mari conosciuti e quindi apparentemente controllabili. La parola chiave era controllo, cercavo di controllare tutto. Era una dinamica comportamentale, unita ad un atteggiamento appreso dal business. Allo stesso modo, per uscirne avrei dovuto affrontare la mia paura più grande perdendo così il controllo di quello che sarebbe potuto accadere. Andando avanti, avrei scoperto cosa significa morte e rinascita.

LE 7 LEZIONI DEL CAMBIAMENTO

Ti ho raccontato un piccolo pezzo, per quanto fondamentale, della mia vita. Ti ho suggerito alcuni passaggi chiave ed ora te li riassumo così che tu possa farne tesoro applicandoli come ho fatto io:

  1. Quando qualcosa non torna, fermati ed osserva i tuoi compromessi. 
  2. Gli eventi, anche se avversi, arrivano per rompere il finto equilibrio, non scappare, sfruttali!
  3. Il tuo subconscio tenderà a scappare dalla nuova modalità, per lui nuovo uguale pericolo. È lui che ha paura del futuro, non tu. Dai un nome alle tue paure e trova in anticipo 3 soluzioni risolutive.
  4. Hai un grande potere: sei scrittore, regista ed attore della tua vita. Ricorda che il tuo film è fatto di imprevisti, ma puoi sempre riscrivere il copione.
  5. Prima della decisione, viene l’intenzione. È un desiderio potente e focalizzato che si concretizza in decisione ed azione. Mantieni viva l’intenzione!
  6. Il momento della verità si configura come un bivio: mostra chi sei in quel momento e ti offre l’opportunità di scegliere di tornare ad essere il vero te stesso.
  7. Tieni in vita situazioni non ottimali perché ne hai un vantaggio (spesso inconscio) maggiore del vantaggio di cambiare. Trova quel vantaggio ed avrai la possibilità di scegliere con maggiore consapevolezza l’uscita dal tuo copione.

Come ti ho raccontato, ogni trasformazione implica una morte e rinascita. Non sempre siamo pronti e così torniamo indietro alla ricerca di illusorie sicurezze. Per questo motivo, avere una guida che ha già varcato quella soglia diventa essenziale per superare quelli che vedrai come ostacoli, ma sono parte del cammino.

Non è facile, ma neppure impossibile. Occorre sapere che c’è un percorso da fare con fasi ben definite per andare oltre quel qualcosa non torna, entrando in un nuovo livello di benessere in cui il business è parte della tua vita e non il contrario.

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Maggior Equilibrio

Lascia Perdere il Time Management

Più applichi i vecchi schemi del time management e più ti incasini la vita!
 
La maggior parte dei corsi di gestione del tempo sono focalizzati sulla parte business e se sei un imprenditore o manager farai bene ad ascoltarmi bene…
 
Prova a fissare per 3 minuti un unico oggetto, fallo veramente ora altrimenti non capirai il seguito.
 
Dopo tre minuti tutto intorno all’oggetto scelto diverrà sfocato ed uscirà dal tuo campo visivo. È un meccanismo del cervello che ora non ti spiego, ma voglio che ne provi l’effetto.
 
Quando impari il time management spesso ti focalizzi solo sul business e perderai di vista il resto della tua vita.
 
Da imprenditore, professionista o manager, probabilmente vivrai proprio questa situazione: tanto lavoro, probabilmente grandi risultati, ma poco tempo “libero”.
 
Se non hai neanche risultati, beh allora sei in piena emergenza di cambiamento immediato.
 
Ok, ora hai capito ma vorrai sapere cosa fare di diverso…
 
Passa dal “Time Management” al “Life Management” come ho abbondantemente raccontato nel mio libro sull’equilibrio tra vita e lavoro.
 
In pratica devi estendere ciò che fai, e funziona, nel business anche alla vita privata:
 
  1. fissa obiettivi anche di vita personali, di coppia, familiari
  2. l’agenda deve contenere anche i tuoi spazi personali, quelli con i figli e quelli di coppia
 
Già queste due semplici azioni cambieranno il tuo scenario attuale.
 
In questo modo (e solo in questo modo) il tuo focus mentale si allargherà ed il tuo tempo acquisirà maggior valore facendo ciò che ami con le persone che ami.
 
Attraverso queste semplici azioni, lavorerai attivando tutti e tre i cervelli:
 
  • focus del cervello rettile
  • programmazione della neocorteccia
  • emozioni e relazioni del cervello limbico
 
Questa è la giusta strategia in chiave BrainSet per creare armonia tra business ed affetti.