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APRE TIKTOK KITCHEN

Sono mesi e mesi che dico di seguire con interesse l’evoluzione business di TikTok… e, dopo l’accordo con l’e-commerce Shopify, ecco che arriva TikTok Kitchen!
 
Da fine marzo 2022 sarà possibile ordinare cibo direttamente da questa piattaforma, ma con delle chicche davvero interessanti.
 
TikTok sta collaborando con Virtual Dining Concepts (VDC) per lanciare TikTok Kitchens, un servizio di sola consegna che cucinerà alcune delle ricette più alla moda sull’app, come ad esempio la pasta al forno con la feta.
 
TikTok Kitchens opererà da ristoranti esistenti, comprese le catene di proprietà del co-fondatore di VDC Robert Earl, come Buca di Beppo e Bertucci’s. È essenzialmente un servizio di “cucina fantasma”.
 
In pratica, TikTok Kitchens utilizzerà la cucina e i dipendenti esistenti di un ristorante, ma fornirà la formazione, l’imballaggio degli alimenti e le ricette di origine TikTok.
 
Il menu cambierà ogni tre mesi, basandosi sui contenuti più virali e, quindi, apprezzati dagli utenti. I creators che hanno ispirato le ricette del menu riceveranno parte del ricavato delle vendite.
 
TikTok sta inoltre testando una versione desktop (TikTok Live Studio), che consentirà agli utenti di creare live stream direttamente dal computer.
 
Interessante, vero?
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Maggior Equilibrio Migliori Strategie

DA COMPETIZIONE A COLLABORAZIONE

Esistono due principali tipi di energia:

  1. energia maschile
  2. energia femminile

L’energia maschile è caratterizzata dalla competizione e dall’analisi, dal dominio e dall’esclusione.

L’energia femminile è caratterizzata dalla collaborazione e dalla sintesi, dalla comprensione e dall’inclusione.

Non ce n’è una migliore dell’altra, bisogna solo imparare a usarle entrambe nei giusti momenti.

La frequenza vibratoria della Terra sta accelerando (circa 13hz della scala di frequenza Schumann, quella naturale è di 7,83), mentre il magnetismo si sta riducendo.

Questo significa che molte credenze radicate collasseranno. Significa che ci sarà confusione come sta già accadendo, con chi afferma una cosa e chi l’esatto contrario. Ci saranno scelte molto forti per ognuno di noi come possibilità di un salto quantico. La differenza la farà quanto saremo in grado di consapevolizzare ciò che accade restando centrati.

So che può sembrar strano sentire parlare di business citando le vibrazioni della Terra e le energie maschili e femminili, ma nulla è separato per cui anche il business segue alcune leggi universali.

Tradotto nella pratica, come piace fare a me, tutto questo porta a tre cambi fondamentali nel mondo del business:

  1. FARE CARRIERA all’interno di un’azienda si baserà sempre di più sulla capacità di collaborare (non competere) e creare valore nella crescita come gruppo (non solo come singolo).
  2. IL LEADER sarà sempre più quello che ha l’idea, gli altri sono intorno a lui (organigramma concentrico e non piramidale) e collaborano con lui in virtù di quell’idea. Chi collabora, vuole realizzare quell’idea così come lo vuole il leader.
  3. IL MERCATO non sarà più un qualcosa da conquistare, ma un luogo in cui creare un cambiamento di grande valore che attragga clienti intorno a un’idea di partnership collaborativa. 

Il cambiamento è forte e già in atto da qualche anno. Le aziende che sapranno utilizzare al meglio la forza delle due energie (sapendo che quella femminile è la più indicata per questo particolare momento), sono quelle che più di tutte sapranno creare ciò che oggi serve a loro per crescere, ai clienti per crescere, alla società per sviluppare una nuova cultura che sposti il focus dalla competizione alla collaborazione.

Questa sarà la strada del successo nel business e in una società più evoluta.

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LA “RENAULUTION” DEL GRUPPO RENAULT

Si scrive “Renaulution” e si legge “Renolution” ed è il percorso di trasformazione che Renault ha previsto per tornare a crescere dopo un 2020 disastroso per le vendite di auto.

Il piano prevede 3 fasi:
FASE 1 – LA RISURREZIONE (fino al 2023)
Con focus su recupero della marginalità e, soprattutto, della liquidità.
FASE 2 – IL RINNOVAMENTO (dal 2023 al 2025)
Con l’uscita di nuove gamme e recupero di redditività.
FASE 3 – LA RIVOLUZIONE (post 2025)
Con l’evoluzione del modello economico verso la tecnologia, l’energia e la mobilità.
Luca de Meo (CEO del Gruppo Renault) afferma:
Più che di una ripresa, si tratta di una profonda trasformazione del nostro business model. Passeremo dall’essere un’azienda che fa uso della tecnologia a un’azienda tecnologica che fa uso delle auto, per cui almeno il 20% dei redditi proverranno dai servizi relativi ai dati e dal trading dell’energia entro il 2030“.
Molto interessanti sono le slide del loro piano di trasformazione, una vera “Renolution” del loro modello di business come ho più volte suggerito da marzo 2020 ad oggi.
Forse si stanno muovendo in ritardo, ma meglio tardi che mai perché molte aziende oggi sono ancora inchiodate in modelli che non funzioneranno più da qui a 5 anni.

Hai avviato la tua rivoluzione del modello di business?

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IL FUTURO È A FAVORE DELLE AZIENDE “PURPOSE DRIVEN”

Tra i cambiamenti spinti dall’avvento del COVID c’è sicuramente da prendere in considerazione la maggiore attenzione verso quelle aziende che hanno influenzato positivamente la società durante la pandemia.

La percezione del brand aziendale cambia mettendo sotto la lente di ingrandimento la coerenza tra quanto dichiarato (in termini di valori e impatto sociale della vision/mission) e quanto realmente messo in campo.
Come ben esposto da Simon Sinek, lo scopo che guida l’azienda sarà un fattore importante di scelta rispetto ai competitor.
Le aziende sono chiamate a prendere una posizione ben precisa rispetto a temi caldi e che impattano sul miglioramento della vita nel prossimo futuro.
Ma attenzione ai falsi slogan da social. Senza una reale coerenza, senza uno scopo profondamente sentito, senza azioni che seguono le belle parole, l’effetto boomerang è dietro l’angolo.

Empatia, ascolto, cambiamento, digitalizzazione, experience, scopo, coerenza, impegno, sono tutte parole che dovranno sempre più permeare il brand di un’azienda che vuole avere o mantenere successo nel tempo.

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SCENARI DI MERCATO: IN & OUT

L’immagine sotto mostra i settori che hanno avuto un maggior calo di fatturato nel 2020 rispetto al 2019 e quelli in incremento.

I dati mostrano 2 tendenze fondamentali da inserire nella strategia di ogni azienda:
  1. E-commerce o comunque la digitalizzazione di alcune fasi
  2. Cambiamento o, meglio, necessità di reinventare una parte del proprio modello di business
Da oggi fino al 14 gennaio, si terrà il CES (Consumer Technology Association), la fiera tecnologica di Las Vegas con oltre 2.000 espositori e sarà totalmente realizzata online.
Questo è solo un esempio di come uno dei settori più colpiti, fiere ed eventi, si è reinventato abbracciando la digitalizzazione.
I 2 punti sopra esposti sono applicabili ad ogni settore, certamente in alcuni occorrerà lavorarci un po’ di più, ma oggi non è più un’opzione quanto una direzione chiara da prendere.
Per questo motivo in Evo alcune consulenze strategiche le facciamo riunendo con il cliente un team composto da me sulle strategie, il nostro esperto di marketing per le soluzioni online e l’analisi delle tendenze di settore, e il nostro consulente direzionale per il piano di execution e analisi del team.

Il mondo è cambiato, e tu?

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LA NUOVA C(HOME)FORT ZONE

La pandemia ha cambiato le abitudini e anche il linguaggio. Le aziende e le attività commerciali dovranno tener conto di questo cambiamento che potremmo riassumere in 2 parole: “C(home)fort Zone“.

C(HOME)FORT ZONE significa voglia di valorizzare ciò che più conta nelle nostre vite: salute, emozioni, affetti, tempo.
Secondo il Rapporto Coop 2021, il 53% degli intervistati dichiara di voler rivedere le priorità della propria vita. Nel 2021 rispetto al 2019 le persone vorranno avere più tempo per viaggiare, prendersi cura di sé e stare con chi si ama.
Le aziende dovranno rivedere il proprio modello di business, adeguandolo alla “nuova normalità“. In questo contesto, ci sono 3 azioni chiave di cui tener conto:
1. Valorizzazione della customer experience
2. Far risparmiare tempo nelle interazioni
3. Aumentare la c(home)fort zone dei clienti
Per evitare errori di valutazione (ciò che è vero per te, non è detto che lo sia per gli altri), è fondamentale costruire dei sondaggi mirati che consentano di comprendere le nuove esigenze dei vari target.

Perché, in fin dei contri:

Quello che conta è quello che pensa quello che paga!

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L’EMPATIA È IL NUOVO FATTORE COMPETITIVO

Molte cose sono cambiate: le abitudini di vita, le modalità delle relazioni, il modo di lavorare. In questa nuova normalità il successo di un’azienda, rispetto ai suoi competitor, dipende principalmente dalla capacità di comprendere le nuove esigenze ed i timori dei propri clienti per offrire loro una più efficace customer experience.

L’incertezza è la componente emotiva dominante. Soprattutto in questo momento, i clienti hanno bisogno di essere compresi, aiutati e accompagnati verso il futuro. La digitalizzazione assume un ruolo strategico per le aziende, ma attenzione a non perdere di vista il contatto umano, che resta uno dei fattori principali di scelta delle persone.

In tale contesto, gli imprenditori devono dimostrare coraggio, visione del futuro e velocità d’azione.

La vera sfida imprenditoriale del momento è guardare al futuro per riuscire a prevedere le nuove tendenze del proprio settore. È importante comprendere come sarà la nuova normalità del futuro e preparare le soluzioni migliori per i propri clienti.

Per vincere questa sfida, occorre tenere in considerazione i tre aspetti strategici che si sono ben evidenziati nel 2020:

  1. Integrazione del digitale nel modello di business dell’azienda che porti, a fronte di un investimento iniziale, a una riduzione dei costi, una semplificazione dei processi, una customer experience emozionale.
  2. Gestione della sicurezza di acquisto che conduca i clienti ad acquistare senza timori (salute e incertezza).
  3. Utilizzo dei dati a conferma o meno dell’efficacia delle azioni messe in campo.

 

Il web offre la possibilità di accedere a informazioni sui comportamenti del proprio target clienti verso i prodotti/servizi, nei rapporti con i tuoi concorrenti, nella ricerca di soluzioni per le nuove esigenze non trovano ancora una risposta concreta. Il marketing di oggi è meno creatività e più concretezza di analisi del mercato e capacità di conversione attraverso un’analisi dei dati pre, durante e post campagne ADS.

Oggi più che mai, i dati vanno utilizzati strategicamente non solo per studiare il passato e gestire il presente ma soprattutto per comprendere il futuro e agire velocemente anticipando trend e competitor.

Se sei un imprenditore e hai trovato questo articolo interessante, ti invito a compilare il Check Up Aziendale per avere un quadro chiaro di partenza e poi elaborare insieme una strategia per presente e futuro.

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HAI PROGRAMMATO UN 2021 IN ATTACCO O IN DIFESA?

Arrivati a gennaio ci sono tre situazioni possibili:

  1. Chi si è fermato a dicembre per ripartire allo stesso modo a gennaio sperando che il 2021 sia meglio del 2020.
  2. Chi ha programmato il 2021 in difesa per evitare di perdere ulteriormente soldini.
  3. Chi ha programmato il 2021 in attacco con una chiara strategia di incremento e un piano d’esecuzione ben definito.

I detti dei nonni nascondono una saggezza antica, partiamo col dire che “Chi di speranza vive, disperato muore“. La speranza senza un’idea chiara e un’azione decisa, nasconde una bassa responsabilità verso i risultati dello studio. Quindi, chi ragiona così tenderà a subire gli eventi. Potrà andare bene o male, ma questo lo deciderà il mercato. PS: Pessima scelta!

Chi agisce in difesa, rivela una paura che porterà ad accettare risultati bassi nell’idea (virus) che “Meglio poco che niente“. Questo atteggiamento porterà lo studio a lavorare se i pazienti arrivano e fermarsi quando l’agenda è scarna di appuntamenti. La cosa pericolosa di questo punto è che le persone tenderanno a mantenere un atteggiamento conservativo verso azioni che non funzionano. Si adotterà una situazione di attesa verso tempi migliori, cercando di non perdere quello che c’è. PS: Pessima scelta!

Se state pensando che tuttavia, cercare di non perdere sia un atteggiamento corretto, lasciate che vi dica a cosa conduce un tale atteggiamento.

Più si ha paura di perdere e più si perderà, perché il focus è su perdere e non su creare. Quindi, le opportunità o le azioni di crescita tenderanno a non essere prese in considerazione perché si è impegnati a non perdere.

Vediamolo meglio con un esempio. Immaginate di avere 30 piani di cura, di cui 15 già accettati per un valore di 80.000 euro e gli altri 15 da presentare. Immaginate ora la stessa situazione con 2 piani di cura accettati, 13 non accettati e 15 da presentare. In quale delle due situazioni si ha una maggiore probabilità di avere più accettazioni nei piani da presentare? La prima ipotesi è la migliore, perché nella seconda potrebbe sorgere la paura di perdere.

Chi agisce in attacco, si è fermato a dicembre per:

  • Fare un bilancio numerico dell’anno.
  • Fissare gli obiettivi di incremento di fatturato (annuale e mensile), marginalità, liquidità.
  • Definire il piano macro di esecuzione in modo pratico (chi fa cosa quando).
  • Definire il piano d’azioni di incremento per il mese di gennaio.
  • Aggiornare il cruscotto finanziario impostandolo sugli obiettivi 2021.

Normalmente chi non programma per niente, si ritrova con i mesi di settembre e gennaio scarichi di appuntamenti nei primi 15 giorni, perdendo così circa un mese di produzione.

I risultati dipendono da 3 fattori chiave:

  1. Conoscenza delle azioni da fare in merito a un determinato obiettivo che si vuole raggiungere.
  2. Controllo sui numeri attraverso dei cruscotti definiti ad hoc.
  3. Atteggiamento di attacco volto a trovare soluzioni di crescita anche in situazioni sfavorevoli.

Per migliorare l’aspetto strategico di gestione dello studio per il 2021, con il team di Evo Medical ho creato il Check Up dello Studio Odontoiatrico che puoi compilare gratuitamente QUI.

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NON BASTA (RI)PARTIRE OCCORRE REINVENTARSI

In questo periodo di continuo stop & restart a causa delle restrizioni dovute al COVID-19, la vera sfida è riuscire a surfare sull’impegnativa onda dell’incertezza sull’evoluzione della pandemia e sul cambiamento delle abitudini sociali.

Si parla molto di ritorno alla normalità, ma ritengo sia un grande errore strategico pensare che tutto tornerà come prima. Occorre comprendere che le regole sono cambiate e sono cambiati anche i comportamenti dei clienti, parliamo quindi di una nuova normalità.

Questo scenario crea nuove opportunità per le aziende che avranno il coraggio di cambiare con lungimiranza prima che siano costrette a farlo per necessità, ma anche il fallimento di chi resta ancorato alla speranza di ritorno alla vecchia normalità.

Quindi, il primo punto chiave è smettere di pensare a una ripartenza e iniziare a progettare strategicamente una reinvenzione del proprio modello di business. Le regole sono cambiate, le abitudini del tuo mercato sono cambiate, e tu?

Il processo strategico di reinventarsi, deve passare attraverso tre sfide principali:

  1. Muoversi nell’incertezza – l’attitudine da fast movers dell’imprenditore e dei suoi manager sarà fondamentale per cambiare velocemente rotta senza perdere di vista la destinazione finale.
  2. Gestire l’immediato – implica la capacità di mettere in campo azioni di breve periodo per massimizzare la crescita e ridurre gli sprechi (di tempo, soldi, risorse, energia). Si tratta di intercettare l’onda nel momento giusto e cavalcarla sapendo che avrà un tempo limitato.
  3. Costruire il futuro – la gestione dell’immediato deve considerare sia l’oggi che il domani, così da evitare di disperdersi in attività senza un futuro. Per riuscirci, bisogna avere una visione chiara di come reinventarsi nei possibili scenari della new normality. Si tratta, non solo di surfare sull’onda, ma di scegliere anche la spiaggia migliore per le proprie caratteristiche distintive.

Sin da subito, le aziende devono investire per creare o potenziare quelle competenze che sempre più faranno la differenza nella new normality. Queste competenze devono essere funzionali al processo di reinvenzione e focalizzate su attività chiave di questo processo. Ne ho individuate tre che più di tutte sono una priorità:

  • Ascoltare il mercato – comprendere e sondare costantemente le nuove esigenze dei clienti e rispondere velocemente, sfruttando la forza del digitale, per creare un’esperienza “Wow!“.
  • Creare costi agili – abbracciare sempre più la tecnologia per abbassare i costi fissi e avere più strutture di costo variabile  che consentano di cambiare velocemente rotta senza avere troppe zavorre.
  • Creare autonomie agili – la scelta dei collaboratori giusti al posto giusto è un fattore fondamentale per poter realizzare una maggiore responsabilizzazione dei membri del team così da poter delegare maggiormente. Non solo competenze, ma soprattutto atteggiamenti giusti e più automazione per rendere agile e autonoma l’esecuzione.
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SEI PIÚ UN LEADER GUERRIERO O UN LEADER STRATEGA?

La vera saggezza della leadership è sapere quando essere guerrieri e quando strateghi!

Ma qual è la differenza tra il Leader Guerriero ed il Leader Stratega?

IL LEADER GUERRIERO

Il Leader Guerriero è capace di grandi vittorie ed anche di grandi sconfitte, in ogni circostanza mette sempre tutto il cuore nel fare la sua parte. Ha un temperamento fortemente battagliero, non gioca per vincere ma per stravincere. Se fosse un giocatore di baseball, ogni volta che tocca a lui battere, cercherebbe di fare un fuori campo. Quando si cerca di battere in questo modo, si rischia al contempo di mancare la palla e venire eliminati. L’attitudine che porta questo tipo di leader ai maggiori successi, è la stessa che lo conduce ai fallimenti più devastanti. Ma lui ha imparato a non aver paura di fallire e ad usare ogni sconfitta come un passo di avvicinamento alla prossima vittoria.

Non sono tantissimi, ma sono tra i leader che fanno più rumore e vengono seguiti per il grande carisma. Chi lo segue, deve sapere che dovrà aspettarsi un percorso movimentato. Il Leader Guerriero vive costantemente su una sottile linea di confine tra il disastro devastante e la conquista mozzafiato. La sua genialità è nell’azione dirompente.

Esistono dei tratti caratterizzanti con i quali possiamo identificare il leader con temperamento guerriero, li riassumerò in punti forti e punti deboli.

Punti Forti:

  • difficilmente si scoraggia
  • tende a prendere il comando di una situazione senza esitare
  • è un decisionista
  • ama le nuove avventure
  • non molla mai la presa

Punti Deboli:

  • è impaziente
  • ha una comunicazione molto dura e diretta
  • mette standard troppo alti ed ha aspettative molto elevate
  • è impetuoso e prende spesso decisioni avventate
  • non si ritira mai, anche quando strategicamente sarebbe una scelta saggia

IL LEADER STRATEGA

Il Leader Stratega è capace di fornire stabilità e longevità al business. E’ quello che mette ordine e crea una visione chiara della strada da percorrere, agisce come una sorta di guida per i propri uomini. Potrebbe muoversi più lentamente rispetto al Leader Guerriero, ma la sua genialità è nell’intuizione vincente. Quando perde, spesso è perché non ha sfruttato adeguatamente un’opportunità. In alcuni casi, vince perché è l’unico rimasto.

Anche se meno in evidenza o spettacolari rispetto ai Leader Guerrieri, sono la stragrande maggioranza dei leader di successo.

Vediamo ora i tratti caratterizzanti con i quali possiamo identificare il leader con temperamento stratega, li riassumerò sempre in punti forti e punti deboli.

Punti Forti:

  • sa progettare e mettere chiarezza
  • sotto pressione mantiene la calma e raramente reagisce in modo eccessivo
  • rispetta gli impegni presi
  • viene raramente sorpreso dalle circostanze
  • raggiunge i propri obiettivi

Punti Deboli:

  • perde alcune opportunità
  • può ritirarsi prematuramente
  • tende a specializzarsi anche su cose secondarie
  • può risultare troppo insistente e tedioso
  • può essere troppo paziente

LA GIUSTA VIA

Un’azienda che riesce a creare una partnership di leader con ognuno di questi temperamenti, può godere dell’opportunità migliore in assoluto: grande visione strategica e potente spinta realizzativa!

Ognuno dei due leader che ti ho descritto può sviluppare l’abilità mancante, tuttavia la sua indole (il suo temperamento basale) lo porterà a mettere in campo un comportamento piuttosto che un’altro. Sotto pressione il temperamento la fa da padrone, ecco perché una partnership di leader sarà la combinazione più efficace.

I momenti della verità (quei bivi decisionali nei quali fai una scelta importante) tendono a creare frizione tra i due differenti leader a causa del primo istinto: il guerriero tenderà ad agire, lo stratega a pianificare l’attacco. Qual è la scelta più corretta? Dipende, la situazione potrebbe richiedere azione immediata oppure analisi e strategia. Ma posso dirti che il Leader Guerriero che riesce ad adattarsi ad essere un Leader Stratega quando le circostanze lo richiedono, è quello che otterrà un maggiore successo.

Attenzione, essere leader richiede una grande responsabilità: le persone (followers) ti osservano e seguono. I follower più capaci, quelli che contribuiranno maggiormente al raggiungimento degli obiettivi, ti osserveranno a 360°. Quanto sei coerente tra ciò che dici e che fai? Come ti comporti con il partner di vita? E quando sei con i figli?

Il vero leader, che sia guerriero o stratega, lo è anche nella vita!

E tu, che Leader sei?