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Esistono due principali tipi di energia:
L’energia maschile è caratterizzata dalla competizione e dall’analisi, dal dominio e dall’esclusione.
L’energia femminile è caratterizzata dalla collaborazione e dalla sintesi, dalla comprensione e dall’inclusione.
Non ce n’è una migliore dell’altra, bisogna solo imparare a usarle entrambe nei giusti momenti.
La frequenza vibratoria della Terra sta accelerando (circa 13hz della scala di frequenza Schumann, quella naturale è di 7,83), mentre il magnetismo si sta riducendo.
Questo significa che molte credenze radicate collasseranno. Significa che ci sarà confusione come sta già accadendo, con chi afferma una cosa e chi l’esatto contrario. Ci saranno scelte molto forti per ognuno di noi come possibilità di un salto quantico. La differenza la farà quanto saremo in grado di consapevolizzare ciò che accade restando centrati.
So che può sembrar strano sentire parlare di business citando le vibrazioni della Terra e le energie maschili e femminili, ma nulla è separato per cui anche il business segue alcune leggi universali.
Tradotto nella pratica, come piace fare a me, tutto questo porta a tre cambi fondamentali nel mondo del business:
Il cambiamento è forte e già in atto da qualche anno. Le aziende che sapranno utilizzare al meglio la forza delle due energie (sapendo che quella femminile è la più indicata per questo particolare momento), sono quelle che più di tutte sapranno creare ciò che oggi serve a loro per crescere, ai clienti per crescere, alla società per sviluppare una nuova cultura che sposti il focus dalla competizione alla collaborazione.
Questa sarà la strada del successo nel business e in una società più evoluta.
Si scrive “Renaulution” e si legge “Renolution” ed è il percorso di trasformazione che Renault ha previsto per tornare a crescere dopo un 2020 disastroso per le vendite di auto.
Hai avviato la tua rivoluzione del modello di business?
Tra i cambiamenti spinti dall’avvento del COVID c’è sicuramente da prendere in considerazione la maggiore attenzione verso quelle aziende che hanno influenzato positivamente la società durante la pandemia.
Empatia, ascolto, cambiamento, digitalizzazione, experience, scopo, coerenza, impegno, sono tutte parole che dovranno sempre più permeare il brand di un’azienda che vuole avere o mantenere successo nel tempo.
L’immagine sotto mostra i settori che hanno avuto un maggior calo di fatturato nel 2020 rispetto al 2019 e quelli in incremento.
Il mondo è cambiato, e tu?
La pandemia ha cambiato le abitudini e anche il linguaggio. Le aziende e le attività commerciali dovranno tener conto di questo cambiamento che potremmo riassumere in 2 parole: “C(home)fort Zone“.
Perché, in fin dei contri:
Quello che conta è quello che pensa quello che paga!
Molte cose sono cambiate: le abitudini di vita, le modalità delle relazioni, il modo di lavorare. In questa nuova normalità il successo di un’azienda, rispetto ai suoi competitor, dipende principalmente dalla capacità di comprendere le nuove esigenze ed i timori dei propri clienti per offrire loro una più efficace customer experience.
L’incertezza è la componente emotiva dominante. Soprattutto in questo momento, i clienti hanno bisogno di essere compresi, aiutati e accompagnati verso il futuro. La digitalizzazione assume un ruolo strategico per le aziende, ma attenzione a non perdere di vista il contatto umano, che resta uno dei fattori principali di scelta delle persone.
In tale contesto, gli imprenditori devono dimostrare coraggio, visione del futuro e velocità d’azione.
La vera sfida imprenditoriale del momento è guardare al futuro per riuscire a prevedere le nuove tendenze del proprio settore. È importante comprendere come sarà la nuova normalità del futuro e preparare le soluzioni migliori per i propri clienti.
Per vincere questa sfida, occorre tenere in considerazione i tre aspetti strategici che si sono ben evidenziati nel 2020:
Il web offre la possibilità di accedere a informazioni sui comportamenti del proprio target clienti verso i prodotti/servizi, nei rapporti con i tuoi concorrenti, nella ricerca di soluzioni per le nuove esigenze non trovano ancora una risposta concreta. Il marketing di oggi è meno creatività e più concretezza di analisi del mercato e capacità di conversione attraverso un’analisi dei dati pre, durante e post campagne ADS.
Oggi più che mai, i dati vanno utilizzati strategicamente non solo per studiare il passato e gestire il presente ma soprattutto per comprendere il futuro e agire velocemente anticipando trend e competitor.
Se sei un imprenditore e hai trovato questo articolo interessante, ti invito a compilare il Check Up Aziendale per avere un quadro chiaro di partenza e poi elaborare insieme una strategia per presente e futuro.
Arrivati a gennaio ci sono tre situazioni possibili:
I detti dei nonni nascondono una saggezza antica, partiamo col dire che “Chi di speranza vive, disperato muore“. La speranza senza un’idea chiara e un’azione decisa, nasconde una bassa responsabilità verso i risultati dello studio. Quindi, chi ragiona così tenderà a subire gli eventi. Potrà andare bene o male, ma questo lo deciderà il mercato. PS: Pessima scelta!
Chi agisce in difesa, rivela una paura che porterà ad accettare risultati bassi nell’idea (virus) che “Meglio poco che niente“. Questo atteggiamento porterà lo studio a lavorare se i pazienti arrivano e fermarsi quando l’agenda è scarna di appuntamenti. La cosa pericolosa di questo punto è che le persone tenderanno a mantenere un atteggiamento conservativo verso azioni che non funzionano. Si adotterà una situazione di attesa verso tempi migliori, cercando di non perdere quello che c’è. PS: Pessima scelta!
Se state pensando che tuttavia, cercare di non perdere sia un atteggiamento corretto, lasciate che vi dica a cosa conduce un tale atteggiamento.
Più si ha paura di perdere e più si perderà, perché il focus è su perdere e non su creare. Quindi, le opportunità o le azioni di crescita tenderanno a non essere prese in considerazione perché si è impegnati a non perdere.
Vediamolo meglio con un esempio. Immaginate di avere 30 piani di cura, di cui 15 già accettati per un valore di 80.000 euro e gli altri 15 da presentare. Immaginate ora la stessa situazione con 2 piani di cura accettati, 13 non accettati e 15 da presentare. In quale delle due situazioni si ha una maggiore probabilità di avere più accettazioni nei piani da presentare? La prima ipotesi è la migliore, perché nella seconda potrebbe sorgere la paura di perdere.
Chi agisce in attacco, si è fermato a dicembre per:
Normalmente chi non programma per niente, si ritrova con i mesi di settembre e gennaio scarichi di appuntamenti nei primi 15 giorni, perdendo così circa un mese di produzione.
I risultati dipendono da 3 fattori chiave:
Per migliorare l’aspetto strategico di gestione dello studio per il 2021, con il team di Evo Medical ho creato il Check Up dello Studio Odontoiatrico che puoi compilare gratuitamente QUI.
In questo periodo di continuo stop & restart a causa delle restrizioni dovute al COVID-19, la vera sfida è riuscire a surfare sull’impegnativa onda dell’incertezza sull’evoluzione della pandemia e sul cambiamento delle abitudini sociali.
Si parla molto di ritorno alla normalità, ma ritengo sia un grande errore strategico pensare che tutto tornerà come prima. Occorre comprendere che le regole sono cambiate e sono cambiati anche i comportamenti dei clienti, parliamo quindi di una nuova normalità.
Questo scenario crea nuove opportunità per le aziende che avranno il coraggio di cambiare con lungimiranza prima che siano costrette a farlo per necessità, ma anche il fallimento di chi resta ancorato alla speranza di ritorno alla vecchia normalità.
Quindi, il primo punto chiave è smettere di pensare a una ripartenza e iniziare a progettare strategicamente una reinvenzione del proprio modello di business. Le regole sono cambiate, le abitudini del tuo mercato sono cambiate, e tu?
Il processo strategico di reinventarsi, deve passare attraverso tre sfide principali:
Sin da subito, le aziende devono investire per creare o potenziare quelle competenze che sempre più faranno la differenza nella new normality. Queste competenze devono essere funzionali al processo di reinvenzione e focalizzate su attività chiave di questo processo. Ne ho individuate tre che più di tutte sono una priorità:
La vera saggezza della leadership è sapere quando essere guerrieri e quando strateghi!
Ma qual è la differenza tra il Leader Guerriero ed il Leader Stratega?
Il Leader Guerriero è capace di grandi vittorie ed anche di grandi sconfitte, in ogni circostanza mette sempre tutto il cuore nel fare la sua parte. Ha un temperamento fortemente battagliero, non gioca per vincere ma per stravincere. Se fosse un giocatore di baseball, ogni volta che tocca a lui battere, cercherebbe di fare un fuori campo. Quando si cerca di battere in questo modo, si rischia al contempo di mancare la palla e venire eliminati. L’attitudine che porta questo tipo di leader ai maggiori successi, è la stessa che lo conduce ai fallimenti più devastanti. Ma lui ha imparato a non aver paura di fallire e ad usare ogni sconfitta come un passo di avvicinamento alla prossima vittoria.
Non sono tantissimi, ma sono tra i leader che fanno più rumore e vengono seguiti per il grande carisma. Chi lo segue, deve sapere che dovrà aspettarsi un percorso movimentato. Il Leader Guerriero vive costantemente su una sottile linea di confine tra il disastro devastante e la conquista mozzafiato. La sua genialità è nell’azione dirompente.
Esistono dei tratti caratterizzanti con i quali possiamo identificare il leader con temperamento guerriero, li riassumerò in punti forti e punti deboli.
Punti Forti:
Punti Deboli:
Il Leader Stratega è capace di fornire stabilità e longevità al business. E’ quello che mette ordine e crea una visione chiara della strada da percorrere, agisce come una sorta di guida per i propri uomini. Potrebbe muoversi più lentamente rispetto al Leader Guerriero, ma la sua genialità è nell’intuizione vincente. Quando perde, spesso è perché non ha sfruttato adeguatamente un’opportunità. In alcuni casi, vince perché è l’unico rimasto.
Anche se meno in evidenza o spettacolari rispetto ai Leader Guerrieri, sono la stragrande maggioranza dei leader di successo.
Vediamo ora i tratti caratterizzanti con i quali possiamo identificare il leader con temperamento stratega, li riassumerò sempre in punti forti e punti deboli.
Punti Forti:
Punti Deboli:
Un’azienda che riesce a creare una partnership di leader con ognuno di questi temperamenti, può godere dell’opportunità migliore in assoluto: grande visione strategica e potente spinta realizzativa!
Ognuno dei due leader che ti ho descritto può sviluppare l’abilità mancante, tuttavia la sua indole (il suo temperamento basale) lo porterà a mettere in campo un comportamento piuttosto che un’altro. Sotto pressione il temperamento la fa da padrone, ecco perché una partnership di leader sarà la combinazione più efficace.
I momenti della verità (quei bivi decisionali nei quali fai una scelta importante) tendono a creare frizione tra i due differenti leader a causa del primo istinto: il guerriero tenderà ad agire, lo stratega a pianificare l’attacco. Qual è la scelta più corretta? Dipende, la situazione potrebbe richiedere azione immediata oppure analisi e strategia. Ma posso dirti che il Leader Guerriero che riesce ad adattarsi ad essere un Leader Stratega quando le circostanze lo richiedono, è quello che otterrà un maggiore successo.
Attenzione, essere leader richiede una grande responsabilità: le persone (followers) ti osservano e seguono. I follower più capaci, quelli che contribuiranno maggiormente al raggiungimento degli obiettivi, ti osserveranno a 360°. Quanto sei coerente tra ciò che dici e che fai? Come ti comporti con il partner di vita? E quando sei con i figli?
E tu, che Leader sei?