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LA NUOVA C(HOME)FORT ZONE

La pandemia ha cambiato le abitudini e anche il linguaggio. Le aziende e le attività commerciali dovranno tener conto di questo cambiamento che potremmo riassumere in 2 parole: “C(home)fort Zone“.

C(HOME)FORT ZONE significa voglia di valorizzare ciò che più conta nelle nostre vite: salute, emozioni, affetti, tempo.
Secondo il Rapporto Coop 2021, il 53% degli intervistati dichiara di voler rivedere le priorità della propria vita. Nel 2021 rispetto al 2019 le persone vorranno avere più tempo per viaggiare, prendersi cura di sé e stare con chi si ama.
Le aziende dovranno rivedere il proprio modello di business, adeguandolo alla “nuova normalità“. In questo contesto, ci sono 3 azioni chiave di cui tener conto:
1. Valorizzazione della customer experience
2. Far risparmiare tempo nelle interazioni
3. Aumentare la c(home)fort zone dei clienti
Per evitare errori di valutazione (ciò che è vero per te, non è detto che lo sia per gli altri), è fondamentale costruire dei sondaggi mirati che consentano di comprendere le nuove esigenze dei vari target.

Perché, in fin dei contri:

Quello che conta è quello che pensa quello che paga!

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L’EMPATIA È IL NUOVO FATTORE COMPETITIVO

Molte cose sono cambiate: le abitudini di vita, le modalità delle relazioni, il modo di lavorare. In questa nuova normalità il successo di un’azienda, rispetto ai suoi competitor, dipende principalmente dalla capacità di comprendere le nuove esigenze ed i timori dei propri clienti per offrire loro una più efficace customer experience.

L’incertezza è la componente emotiva dominante. Soprattutto in questo momento, i clienti hanno bisogno di essere compresi, aiutati e accompagnati verso il futuro. La digitalizzazione assume un ruolo strategico per le aziende, ma attenzione a non perdere di vista il contatto umano, che resta uno dei fattori principali di scelta delle persone.

In tale contesto, gli imprenditori devono dimostrare coraggio, visione del futuro e velocità d’azione.

La vera sfida imprenditoriale del momento è guardare al futuro per riuscire a prevedere le nuove tendenze del proprio settore. È importante comprendere come sarà la nuova normalità del futuro e preparare le soluzioni migliori per i propri clienti.

Per vincere questa sfida, occorre tenere in considerazione i tre aspetti strategici che si sono ben evidenziati nel 2020:

  1. Integrazione del digitale nel modello di business dell’azienda che porti, a fronte di un investimento iniziale, a una riduzione dei costi, una semplificazione dei processi, una customer experience emozionale.
  2. Gestione della sicurezza di acquisto che conduca i clienti ad acquistare senza timori (salute e incertezza).
  3. Utilizzo dei dati a conferma o meno dell’efficacia delle azioni messe in campo.

 

Il web offre la possibilità di accedere a informazioni sui comportamenti del proprio target clienti verso i prodotti/servizi, nei rapporti con i tuoi concorrenti, nella ricerca di soluzioni per le nuove esigenze non trovano ancora una risposta concreta. Il marketing di oggi è meno creatività e più concretezza di analisi del mercato e capacità di conversione attraverso un’analisi dei dati pre, durante e post campagne ADS.

Oggi più che mai, i dati vanno utilizzati strategicamente non solo per studiare il passato e gestire il presente ma soprattutto per comprendere il futuro e agire velocemente anticipando trend e competitor.

Se sei un imprenditore e hai trovato questo articolo interessante, ti invito a compilare il Check Up Aziendale per avere un quadro chiaro di partenza e poi elaborare insieme una strategia per presente e futuro.

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NON BASTA (RI)PARTIRE OCCORRE REINVENTARSI

In questo periodo di continuo stop & restart a causa delle restrizioni dovute al COVID-19, la vera sfida è riuscire a surfare sull’impegnativa onda dell’incertezza sull’evoluzione della pandemia e sul cambiamento delle abitudini sociali.

Si parla molto di ritorno alla normalità, ma ritengo sia un grande errore strategico pensare che tutto tornerà come prima. Occorre comprendere che le regole sono cambiate e sono cambiati anche i comportamenti dei clienti, parliamo quindi di una nuova normalità.

Questo scenario crea nuove opportunità per le aziende che avranno il coraggio di cambiare con lungimiranza prima che siano costrette a farlo per necessità, ma anche il fallimento di chi resta ancorato alla speranza di ritorno alla vecchia normalità.

Quindi, il primo punto chiave è smettere di pensare a una ripartenza e iniziare a progettare strategicamente una reinvenzione del proprio modello di business. Le regole sono cambiate, le abitudini del tuo mercato sono cambiate, e tu?

Il processo strategico di reinventarsi, deve passare attraverso tre sfide principali:

  1. Muoversi nell’incertezza – l’attitudine da fast movers dell’imprenditore e dei suoi manager sarà fondamentale per cambiare velocemente rotta senza perdere di vista la destinazione finale.
  2. Gestire l’immediato – implica la capacità di mettere in campo azioni di breve periodo per massimizzare la crescita e ridurre gli sprechi (di tempo, soldi, risorse, energia). Si tratta di intercettare l’onda nel momento giusto e cavalcarla sapendo che avrà un tempo limitato.
  3. Costruire il futuro – la gestione dell’immediato deve considerare sia l’oggi che il domani, così da evitare di disperdersi in attività senza un futuro. Per riuscirci, bisogna avere una visione chiara di come reinventarsi nei possibili scenari della new normality. Si tratta, non solo di surfare sull’onda, ma di scegliere anche la spiaggia migliore per le proprie caratteristiche distintive.

Sin da subito, le aziende devono investire per creare o potenziare quelle competenze che sempre più faranno la differenza nella new normality. Queste competenze devono essere funzionali al processo di reinvenzione e focalizzate su attività chiave di questo processo. Ne ho individuate tre che più di tutte sono una priorità:

  • Ascoltare il mercato – comprendere e sondare costantemente le nuove esigenze dei clienti e rispondere velocemente, sfruttando la forza del digitale, per creare un’esperienza “Wow!“.
  • Creare costi agili – abbracciare sempre più la tecnologia per abbassare i costi fissi e avere più strutture di costo variabile  che consentano di cambiare velocemente rotta senza avere troppe zavorre.
  • Creare autonomie agili – la scelta dei collaboratori giusti al posto giusto è un fattore fondamentale per poter realizzare una maggiore responsabilizzazione dei membri del team così da poter delegare maggiormente. Non solo competenze, ma soprattutto atteggiamenti giusti e più automazione per rendere agile e autonoma l’esecuzione.