LIQUIDITÁ = SOPRAVVIVENZA DEL BUSINESS

Il mercato di oggi è una vera e propria sfida continua e, essere imprenditore in Italia è, usando un gioco di parole, un’impresa!

Le ricerche di mercato ci dicono che circa il 97% delle attività che chiudono i battenti, lo fanno per mancanza di liquidità. Un fattore che incide fortemente su questa statistica è l’ignoranza finanziaria dell’imprenditore. Comprendo che possa dare fastidio ciò che ho appena affermato, ma è bene osservare in modo oggettivo ciò che c’è da correggere. L’alternativa al mettersi in discussione è continuare a lamentarsi rientrando così, prima o poi, in quel 97%.

La liquidità indica la sopravvivenza del tuo business, ovvero, per quanto tempo, con la liquidità di oggi, la tua azienda  può rimanere attiva senza incassare nulla di nuovo.

Una situazione tipica è quella in cui il commercialista comunica all’imprenditore le tasse da pagare e dice che sta andando molto bene come utile (qui lo Stato di sfrega le mani). L’imprenditore si chiede come sia possibile visto che in banca è addirittura in rosso sui conti correnti. Così, animato di buoni propositi, spinge la crescita del fatturato per incassare di più, ma la situazione resta sempre la stessa: tante tasse da pagare e pochi soldi sul conto.

A discolpa dell’imprenditore c’è da dire che pochi commercialisti fanno un serio lavoro di consulenza, la maggioranza si limita a contabilizzare le fatture senza dare alcun supporto di analisi e men che meno di soluzioni per la pianificazione fiscale e finanziaria.

Quindi, come imprenditore, la prima domanda che dovresti porti è: “Ho un commercialista contabile o un vero consulente che mi fornisce la consulenza fiscale e finanziaria?“. Se hai un mero passa numeri allora è meglio cercarne uno con maggiori competenze e che sappia fare controllo di gestione.

La scelta del commercialista sbagliato, nasce proprio dall’ignoranza in materia finanziaria dell’imprenditore. Devi conoscere come funziona questa parte, non sto dicendo di saperla quanto di sapere cosa volere da un commercialista capace e poter interagire con lui in modo efficace senza dare per scontato che tutto ciò che dica sia l’unica verità da seguire.

La prima cosa che ogni imprenditore dovrebbe conoscere è che esiste un doppio mondo:

  • mondo economico
  • mondo finanziario

Il mondo economico tiene conto della gestione aziendale in termini di reddito (costi e ricavi, quindi vendite, acquisti, utili e perdite) che si materializza nel mondo finanziario attraverso i movimenti di cassa (entrate, uscite, debiti e crediti). Il fatto è che non sempre il reddito si concretizza in cassa, ma lo Stato ragiona col primo e non sempre col secondo, ecco perché ti potresti trovare con un utile maggiore dei soldi che hai in banca.

Le situazioni possibili sono le seguenti 4:

  1. l’azienda produce sia reddito e cassa in modo allineato (situazione ideale in cui devi solo saper gestire bene la parte fiscale e di investimenti)
  2. l’azienda produce reddito ma poca cassa (situazione tipica di imprese che hanno una buona spinta commerciale, ma pessima gestione finanziaria)
  3. l’azienda produce poco reddito ma ha una buona cassa (situazione delle imprese di vecchia data che non si sono rinnovate, godono della liquidità dei bei tempi passati e sono in un ciclo di maturità del mercato con fatturato in calo)
  4. l’azienda produce poco reddito e poca cassa (codice rosso, l’impresa è alla deriva ed è meglio agire subito per comprendere che direzione strategica prendere prima che sia troppo tardi)

Attraverso questo schemino puoi velocemente comprendere come è messa la tua azienda e dove hai la necessità di agire.

Ecco quali sono gli errori più ricorrenti di gestione:

  • assenza di programmazione finanziaria e fiscale
  • assenza di cruscotti finanziarie e amministrativi
  • si hanno i dati ma non si sa come usarli per comprendere cosa fare
  • uso personale del denaro aziendale o uso aziendale del denaro personale
  • errata gestione fiscale
  • indebitamento come soluzione al deficit di cassa
  • idee virus e abitudini errate sulla gestione del denaro

Un’azienda su due chiude entro i primi 5 anni di attività, solo lo 0,81% sopravvive oltre i 10 anni.

Il fai da te finanziario è davvero letale se non si hanno le competenze necessarie, occorrono due figure chiave a supporto dell’imprenditore:

  1. Controller per avere un efficace controllo di gestione mensile e una pianificazione fiscale e finanziaria
  2. Stratega per creare, partendo dai numeri, una strategia di crescita e un piano esecutivo che consenta di raggiungere gli obiettivi

In alcuni casi, le figure di controller e commercialista possono coincidere. Tuttavia, non sempre i commercialisti sanno fare controllo di gestione. Questo è uno dei motivi per cui, quando seguo un cliente sulle strategie, voglio anche parlare con il commercialista così da comprendere se possiamo affidare a lui o meno l’attività di controllo di gestione.

Se vuoi confrontarti su questo argomento, puoi richiedere una prima consulenza gratuita QUI.

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